Quando nasce l'osteopatia?
L’Osteopatia si sta diffondendo nel nostro paese e sta assumendo la dignità che le spetta tra le professioni sanitarie. Nella sua essenza è una medicina manuale manipolativa complementare. Ma chi ha inventato tale disciplina?
Erano le dieci di mattina del 22 giugno 1874 quando ad Andrew Taylor Still, dopo anni di studi e osservazioni, si rivelò la sua nuova teoria in modo chiaro ed inequivocabile. La sua vita è stata quella dell’agricoltore, del soldato che combatteva dalla parte degli abolizionisti della schiavitù e soprattutto del medico di frontiera, così come lo era stato suo padre.
Il reverendo Abraham Still fu infatti pastore metodista, agricoltore e medico. È stato stando al suo fianco che Andrew Taylor apprese i primi rudimenti della medicina che la sua curiosità irrefrenabile lo spinse ad approfondire sempre di più fino a quando non fu irrimediabilmente deluso dalla sua impotenza (al tempo i rimedi del medico consistevano in alcool, calomelano e morfina).
Di fronte alla morte di tre dei suoi figli avvenuta per meningite spinale cominciò ad interrogarsi ancora di più in merito alla natura della malattia e della salute. Profondo conoscitore dell’anatomia e della fisiologia umana cominciò a curare i suoi pazienti in base alle osservazioni che aveva accumulato in anni di meticolosa osservazione. In quel periodo Still si curava di rilassare manipolando o sfregando con alcool le zone muscolari contratte o congestionate in modo che il sangue avesse libero accesso alle parti del corpo in cui si manifestavano i sintomi.
I risultati non mancarono ad arrivare e da lì in avanti Still approfondì sempre di più la metodica che aveva intuito.
La convinzione di Still, suffragata da una grande capacità clinica e di osservazione e da grandi risultati, era che l’organismo umano possiede una grande capacità di auto-guarigione. Compito dell’osteopata è quello di rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la naturale espressione.
“L’Osteopatia è la legge della Mente, della Materia e del Movimento.”
Chi ha “inventato” allora l’Osteopatia?
Se è una Legge come la definiva The old Doctor, essa non è stata inventata da nessuno. Le Leggi stanno lì, silenziose ed inesorabili. Fanno il loro lavoro anche se nessuno vi presta attenzione oppure attendono finché qualcuno non le riporti alla luce.
E così ha fatto Andrew Taylor Still quando ha tracciato un sentiero (Path) vedendo nella risoluzione delle disfunzioni del Soma (Osteon, cioè il sistema muscolo-scheletrico) il modo principale per far sì che la Vis Medicatrix Naturae (La Forza di Guarigione Naturale) possa trovare la strada per esprimersi al meglio.
La nozione di Vis Medicatrix Naturae è attribuita ad Ippocrate di Cos, il padre della moderna medicina. Secondo lui infatti lo stato di malattia è uno sforzo dell’organismo di ripristinare un equilibrio alterato.
Molto più tardi il fisiologo Walter Cannon (1871-1945) coniò il termine omeostasi ed a proposito asserì: “Tutto ciò che ho fatto finora, rivedendo i vari dispositivi protettivi e stabilizzanti del corpo, è presentare un’interpretazione moderna della Vis Medicatrix naturae”.
Recentemente il concetto è stato ripensato in termini di omeodinamica per accentuare che nell’organismo nulla è costante, né stabile. Essa può essere definita come l’insieme dei fenomeni e dei meccanismi che cooperano al mantenimento (e re-integrazione) dello stato di salute, mediante il controllo delle variabili fisiologiche, dell’integrità strutturale e dell’identità biologica.
Nessuno inventa niente… la Vis Medicatrix Naturae attende talvolta assopita che uomini come Andrew Taylor Still vengano al mondo, trovino e ristabiliscano un sentiero per lei.

Fonti:
Silvia Clara Tuscano, Storia dell’osteopatia, Genova, Liberodiscrivere edizioni, 2014.
Paolo Bellavite, La complessità in medicina, Milano, Tecniche Nuove, 2009.